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Lettera aperta al Ministro della Difesa su trasferimenti e alloggi per il personale militare

05-08-2021

Signor Ministro, 

la nostra associazione sindacale è costretta a denunciare un modus operandi della Direzione Impiego del personale dell'Aeronautica militare lesivo della dignità del personale e delle loro famiglie.

È ormai da alcuni anni che la gestione della pianificazione delle movimentazioni fa acqua da tutte le parti.

Ci riferiamo, in particolar modo, alla assoluta mancanza di trasparenza nei criteri di selezione delle sedi e nelle comunicazioni inerenti i trasferimenti. È noto, infatti, che la DIPMA invii a mezzo telegramma l'ordine d'impiego talvolta a tre giorni dalla data di presentazione nella nuova sede.

Tale comportamento della DIPMA è lesivo della dignità del personale poiché quest'ultimo troppo spesso non viene messo nelle migliori condizioni di organizzare, per se stesso e la propria famiglia, un adeguato trasferimento, con tutto ciò che ne consegue a partire dall'alloggio, la scuola per i figli e il lavoro del coniuge.

Riteniamo vergognoso un siffatto modo di operare poiché non tiene minimamente conto delle molteplici esigenze e difficoltà cui va incontro il personale. Riteniamo, invece, sia un sacrosanto diritto conoscere con congruo anticipo la data esatta della movimentazione, tenuto conto che la DIPMA asserisce di fare una programmazione e, se tale fosse, non ravvisiamo quali possano essere i motivi per comunicarla a tre giorni dalla presentazione presso il nuovo reparto. 

La situazione si aggrava a dismisura qualora trattasi di trasferimenti presso la capitale considerati i ben noti problemi alloggiativi che l' Aeronautica continua a sottovalutare.

Non può e non deve essere il personale oggetto del trasferimento a doversi barcamenare nel trovare un alloggio di servizio nella capitale. Il personale militare non può essere abbandonato a se stesso senza nessun tipo di supporto in una fase così delicata della propria vita lavorativa e privata come è quella interessata da un trasferimento. 

Signor Ministro, è bene che lei sia messo a conoscenza del fatto che il parco alloggiativo dell'Aeronautica, nella capitale, ma non solo, risulta essere inadeguato sia qualitativamente che nella consistenza delle unità alloggiative, non in grado di soddisfare le esigenze che ogni anno si palesano.

Questo onere deve essere posto in capo all'amministrazione e non al personale. Non riteniamo giusto che personale trasferito con tre giorni di preavviso non possa nemmeno accedere alla domanda di alloggio ASC poiché (vedasi Centocelle) la procedura adottata consente di presentare domanda 15 giorni prima della data del trasferimento. Inoltre, è ben nota la lunga lista d'attesa che talvolta supera abbondantemente i due mesi costringendo il personale a situazioni di fortuna o all'esborso di ingenti somme per alberghi e affittacamere. Merita una doverosa attenzione anche l'ormai obsoleto importo di 516 euro (1 milione di lire) previsto dall'attuale legge 86/2001 (ex legge 100) per il pagamento dei 3 anni di affitto al personale per un massimo del 90% previsto dal contratto di locazione. È noto a tutti quanto siano aumentati dal 2001 ad oggi i canoni di locazione specialmente nella grandi città ed aree metropolitane e riteniamo doveroso ed urgente un intervento normativo volto ad adeguare tale sostegno.

Reclamiamo con forza la necessità di una più attenta ed incisiva politica sul tema alloggiativo, in particolare nei casi di trasferimento d'autorità del personale che oggigiorno deve fronteggiare da solo tutte le fatiche di un trasferimento quando invece dovrebbe essere l'amministrazione a fornire tutta l’assistenza necessaria considerato che il trasferimento è funzionale ai compiti di istituto.

Esistono all'interno della Forza Armata degli Uffici preposti al “welfare” del personale (i cosiddetti PUMASS) che potrebbero (ergo: dovrebbero) assolvere a tali funzioni qualora l'Aeronautica volesse realmente, e non a chiacchiere, essere vicina al proprio personale.




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