Lettera aperta al Ministro della Difesa su trasferimenti e alloggi per il personale militare
Signor Ministro, Tale comportamento della DIPMA è lesivo della dignità del personale poiché quest'ultimo troppo spesso non viene messo nelle migliori condizioni di organizzare, per se stesso e la propria famiglia, un adeguato trasferimento, con tutto ciò che ne consegue a partire dall'alloggio, la scuola per i figli e il lavoro del coniuge. Riteniamo vergognoso un siffatto modo di operare poiché non tiene minimamente conto delle molteplici esigenze e difficoltà cui va incontro il personale. Riteniamo, invece, sia un sacrosanto diritto conoscere con congruo anticipo la data esatta della movimentazione, tenuto conto che la DIPMA asserisce di fare una programmazione e, se tale fosse, non ravvisiamo quali possano essere i motivi per comunicarla a tre giorni dalla presentazione presso il nuovo reparto. Non può e non deve essere il personale oggetto del trasferimento a doversi barcamenare nel trovare un alloggio di servizio nella capitale. Il personale militare non può essere abbandonato a se stesso senza nessun tipo di supporto in una fase così delicata della propria vita lavorativa e privata come è quella interessata da un trasferimento. Esistono all'interno della Forza Armata degli Uffici preposti al “welfare” del personale (i cosiddetti PUMASS) che potrebbero (ergo: dovrebbero) assolvere a tali funzioni qualora l'Aeronautica volesse realmente, e non a chiacchiere, essere vicina al proprio personale. |